
Scopri i segreti dell’Healthy ageing: Il segreto per invecchiare più lentamente - carte-yugioh.it
Le basi dell’healthy ageing vanno costruite da giovani. Dall’attività fisica alla dieta, la guida medica per mantenere il corpo e la mente in salute nel tempo.
L’allungamento dell’aspettativa di vita nei paesi occidentali pone nuove sfide sul piano della salute pubblica: non si tratta più solo di vivere più a lungo, ma di vivere meglio. Il concetto di healthy ageing, ovvero invecchiamento in salute, si basa su una serie di pratiche e comportamenti da adottare fin dalla giovane età per preservare le funzioni fisiche e cognitive nel tempo.
Secondo la professoressa Daniela Lucini, docente all’Università degli Studi di Milano e responsabile del Servizio di Medicina dello Sport presso l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, le fondamenta dell’healthy ageing risiedono in tre elementi: attività fisica costante, composizione corporea bilanciata e cessazione del fumo. L’obiettivo è mantenere nel tempo un equilibrio tra massa magra e massa grassa, riducendo l’incidenza di patologie croniche e favorendo la funzionalità muscolare e metabolica.
I dati evidenziano come l’intervento precoce risulti decisivo: le modifiche nello stile di vita apportate in età giovanile o nella mezza età determinano un impatto più rilevante rispetto a quelle introdotte tardivamente.
Alimentazione preventiva e integrazione mirata
Sul piano nutrizionale, l’approccio più efficace non si basa sull’assunzione isolata di singoli alimenti o integratori, ma sulla costruzione di un pattern alimentare coerente e sostenibile. L’assunzione regolare di frutta e verdura garantisce l’apporto di micronutrienti essenziali, in particolare vitamine antiossidanti come la C e la E, le quali concorrono a ridurre i processi ossidativi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Sebbene sul mercato siano disponibili numerosi integratori, l’indicazione clinica prevede che essi vengano prescritti esclusivamente in presenza di carenze accertate. Tra le integrazioni più frequenti figurano vitamina D, ferro, potassio e folati, ma è fondamentale una valutazione individuale per stabilire il reale fabbisogno.
La vitamina D, ad esempio, viene sintetizzata principalmente attraverso l’esposizione alla luce solare. In tal senso, si raccomanda una moderata esposizione durante l’attività fisica all’aperto, con protezione cutanea adeguata.

Il calcio, necessario per la salute ossea, dovrebbe provenire da fonti alimentari quali latte fresco e formaggi magri. L’apporto da vegetali è marginale e raramente sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano. L’assunzione di acque minerali ad alto contenuto di calcio rappresenta una risorsa aggiuntiva utile.
Nella fascia anziana, è consigliabile un lieve incremento del consumo proteico per contrastare la sarcopenia, cioè la perdita di massa muscolare. In assenza di controindicazioni, può risultare indicato integrare l’apporto giornaliero con porzioni aggiuntive di pesce, legumi o carni magre, oppure, nei casi selezionati, con frullati proteici in orari di scarso apporto nutrizionale.
Attività fisica e stile di vita relazionale come determinanti della longevità
L’efficacia dell’esercizio fisico non si limita alla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Studi osservazionali e sperimentali ne documentano l’impatto positivo su funzione cognitiva, tono dell’umore e qualità del sonno. La regolarità dell’attività motoria è determinante, anche in assenza di intensità elevata: camminate quotidiane, esercizi di resistenza moderata o stretching funzionale rappresentano un investimento a lungo termine.
Altro fattore chiave è l’interazione sociale. Il mantenimento di una vita affettiva e relazionale attiva risulta associato a una minore incidenza di declino cognitivo e a un miglioramento generale della qualità della vita.
Sul fronte del consumo di alcol, il modello suggerito è quello della moderazione selettiva: un bicchiere di vino rosso di qualità, consumato in occasioni conviviali, può essere compatibile con uno stile di vita sano, a patto che non diventi abitudine quotidiana.
L’approccio raccomandato è quello della medicina personalizzata: non si tratta di imporre regole universali, ma di adattare i principi dell’healthy ageing alle condizioni specifiche del singolo individuo.
La strategia complessiva non prevede restrizioni rigide o protocolli complessi, ma l’adozione costante di scelte coerenti e informate, che accompagnano la persona nel corso delle diverse fasi della vita. L’healthy ageing, in questa prospettiva, si configura non come una risposta emergenziale, ma come una costruzione continua, iniziata con largo anticipo rispetto all’età anziana.